12.02.2012 – St Herblain
I violini barbari surriscaldano il Villoresi nel secondo appuntamento dei Lampi di Musicamorfosi
Sabato è stata la volta del power-trio Violons Barbares che incarna perfettamente lo spirito nomade del musicista di oggi che mette in campo linguaggi solo apparentemente lontani, ma capaci di condurre il pubblico dell’affollatissimo Teatro Villoresi dall’Europa Orientale (Bulgaria, Romania e Macedonia) in un viaggio musicale che arriva fino in Mongolia.
Ironia, umorismo e grandissimo spessore musicale rendono vivissima la presenza sul palco dei tre musicisti del trio: il fenomenale violinista e cantante mongolo Dandarvaanchig Enkhjargal, virtuoso di morin khuur, violino verticale tipico delle sue steppe, e di canto (sia esso, gutturale, diplofonico o impostato alla maniera Occidentale), Dimitar Gougov, altro solista ma in questo caso alla gadulka, la lira bulgara che nelle sua mani diventa quasi una Stratocaster come quella di Jimi Hendrix e infine il percussionista francese Fabien Guyot che percuote come un indemoniato pentole e tamburi, rendendo difficile per il pubblico del Villoresi rimanere immobile sulle proprie poltroncine. Grande finale con temperature esterne sotto lo zero e atmosfera in sala a dir poco bollente. Stuolo di bis che toccano grandi classici come “Purple Haze” di Hendrix e una “Ti amo” di Umberto Tozzi in versione gutturale-mongola che scatena l’ilarità generale.
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